
Datemi una M si racconta in Agenda
La Blogger Mania di oggi è dedicata a una mamma molto moderna, alle prese con le fatiche, gli impegni ma anche le gioie dell’essere una mamma di oggi: Nadilla del blog Datemi una M.
Datemi una M si racconta in Agenda
1.COME E’ NATO IL TUO BLOG?
Il mio blog nasce quattro anni fa quando, spinta dal mio compagno che mi vedeva leggere e commentare decine di blog sugli argomenti più disparati, un giorno mi decisi a provare.
Così, per gioco, è nato “Datemi una M”: la voglia di avere uno spazio mio dove non sentirmi più solo un’ospite momentanea, ma più una padrona di casa.
2. PERCHÉ LO HAI CHIAMATO “DATEMI UNA M”?
Quando si crea un blog per prima cosa bisogna avere chiaro in mente di cosa si vuole parlare. Io volevo parlare sicuramente di maternità (sono diventata madre la prima volta nel 2013 e la seconda nel 2014), ma non in modo accademico.
Volevo raccontare di com’è essere mamma ai tempi nostri, delle fatiche che si fanno per creare una famiglia e allo stesso tempo mantenere un lavoro full-time che mi tiene lontana da casa 10 ore al giorno, ma soprattutto delle esperienze bellissime che si possono fare assieme ai nostri figli.
Volevo che la maternità fosse il tema principale, ma allo stesso tempo volevo mantenere dei settori che fossero utili anche a chi non è una mamma, come per esempio quello dei viaggi o dei libri.
Datemi un M perché “m” come mamma nel senso di genitrice, ma anche come “mamma mia, che faccio adesso? Datemi una mano, vi prego, che non so più che pesci pigliare!”
“M” come me: sono mamma, certo, ma rimango me stessa, la me di prima di avere figli e non voglio smarrire la mia identità e diventare solo “la mamma di”.
“M” come magia, perché sono sempre più convinta che fare le mamme, lavorare, trovare il tempo per la vita di coppia, per se stesse e per i propri interessi a volte sia proprio una vera e propria magia.
3. PARLACI DELLA TUA ESPERIENZA DI MAMMA
Così in due parole? Oddio, dunque, vediamo…
Diffidate sempre da chi vi dice che la vita con i figli è come quella di prima. Vi sta chiaramente mentendo. Non ascoltate chi vi dice che avere dei figli è bellissimo a saperlo li facevo prima. Vi sta ingannando. Allo stesso tempo non prestate ascolto a quelle amabili persone che affermano “ ora che sei mamma puoi dire addio alle amiche, alle uscite e a quello che ami” Stanno solo esagerando.
Essere mamma non significa “game over”. E’ semplicemente come lanciarsi da un treno in corsa: puoi spaccarti qualche osso, rimanere illeso o perdere la vita. Dipende da tanti fattori.
Io? Io speriamo che me la cavo, come disse un bambino saggio.
4. CHE COSA NON DEVE MAI MANCARE NELLA BORSA DI UNA MAMMA?
Ahahaha, bellissima domanda, pensa che sono mesi che progetto di scriverci un post o magari montare un video.
La borsa della mamma le fa un baffo, a quella di Mary Poppins. La borsa della mamma è un essere dotato di vita propria, è sempre in divenire, cambia e si trasforma a seconda dell’età dei bambini.
Attualmente nella mia non mancano mai un paio di calze antiscivolo, nell’eventualità di trovare un qualche gonfiabile o un’area giochi, due piccoli taccuini e una miriade di colori.
Poi cerotti, salviettine igienizzanti, fazzoletti di carta e caramelle gommose (ma ben nascoste, queste ultime). Pettine e burro cacao per rimettersi un attimo in ordine e la crema all’arnica, in caso di cadute e bernoccoli.
Poi carte, cartine, cartacce varie, dalle istruzioni degli ovetti di cioccolato ai bigliettini che i bambini mi infilano nella borsa per chiedermi scusa o dirmi che mi vogliono bene (queste potrebbero anche mancare, ma in una giornata no è stupendo pescare una pallina di carta e scoprire frasi stupende che quelle dei Baci Perugina al confronto sono state scritte da dei dilettanti).
5. COME STA ANDANDO IL NUOVO ANNO SCOLASTICO PER I TUOI BAMBINI?
Oh, non è che porti male parlarne proprio a inizio scuola?
Irene è al suo secondo anno di scuola primaria, continua ad essere emozionata come il primo giorno quando la mattina entra in classe.
La sera ogni tanto mi chiede se il giorno successivo potrà fare lezione o ci alzeremo e scopriremo che la scuola è stata di nuovo chiusa…
Michele ha iniziato invece il primo anno, non ha ancora ben chiaro cosa deve fare in questa nuova scuola. E’ convinto che i quaderni siano possibile materiale di scambio con i compagni o le maestre e ha fatto pure una sua graduatoria: quello con la copertina rossa vale due blu, quello marrone non vale niente ma se assieme a quello arancio allora vale come un verde…
Speriamo di riuscire ad arrivare fino in fondo, perché secondo me la clausura forzata ha lasciato strascichi più o meno pesanti in tutti i bambini e non so come fronteggerebbero un’altra volta un nuovo lockdown.
6. COM’È LA TUA GIORNATA E QUANDO RIESCI A RITAGLIARE DEI MOMENTI SOLO PER TE?
Le mie giornate sono frenetiche e allo stesso tempo lente, nel senso che quando arrivo alla sera è come avere corso una maratona ma sul tapis roulant.
Dico questo perché sono piene di cose di ordinaria amministrazione che spaziano dal lavoro alle classiche faccende da mamma casalinga e a volte ho l’impressione di averle sprecate.
Proprio per evitare di vivere una non-vita mi sono imposta di rallentare e di non tendere sempre alla perfezione ad ogni costo.
In questa nuova ottica riesco a ritagliarmi degli spazi solo miei, ad ore insolite: a volte mi alzo alle 5 di mattina, vado a passeggiare e organizzo la giornata, altre volte invece faccio “le ore piccole” e tocco il letto alle 2.
Ora che i bambini sono più grandi, spesso la sera dopo aver fatto qualcosa assieme ( e non intendo la cena o i compiti), loro giocano o leggono o guardano i cartoni animati ed io in contemporanea ho un’ora da dedicare a quello che mi fa stare bene.
In fondo, ho imparato che la vita è sempre questione di equilibrio, il nocciolo della questione non è trovare quello perfetto, ma essere in grado di restarci sempre nonostante i vari cambiamenti.
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Bea
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