
Anatra ai porri: una ricetta di origine etrusca, ma adatta ai bambini, per il giusto apporto di vitamine e proteine, con un gusto diverso dal solito (eh sì, l’anatra non la cuciniamo certo tutti i giorni…) L’unica difficoltà sta nel fatto di tagliarla a pezzi perché solitamente viene venduta intera, ma se questo sporco lavoro te lo fa il macellaio, sei a posto…
E’ una ricetta facilissima, non velocissima perché il tempo di cottura è di circa un’ora. Quindi, se hai fretta non te la consiglio, se, invece, torni a casa verso le 19.00 sì perché la preparazione è abbastanza veloce, poi tu hai tutto il tempo, durante la cottura, di fare altre cose in casa (faccende o robe varie).
Ingredienti dell’anatra ai porri:
Anatra
3-4 porri
farina
olio extravergine di oliva
a scelta, mandorle e prezzemolo tritati
sale
Occorrente per cucinare l’anatra ai porri:
Un tegame
Una pirofila
Un tagliere
Una schiumarola
Una piatto
Carta da cucina
Un coltello ben affilato
Forno
Ricetta dell’anatra ai porri:
Dopo aver tagliato la carne a pezzi, infarinala e falla rosolare in un tegame con olio ben caldo.
Recupera la carne dal tegame e falla scolare su un piatto ricoperto di carta da cucina e aggiungi il sale.
Ne frattempo, accendi il forno a 180-200°.
Pulisci bene i porri e tagliali a rondelle e distribuiscili sul fondo di una pirofila con abbondante olio.
Sopra ai porri, distribuisci i pezzi di carne e, se vuoi, aggiungi le mandorle e il prezzemolo tritati. Aggiungi un po’ di sale e inforna per un’ora.
Fatto!
Ti è piaciuta questa ricetta? E’ una rivisitazione di quella classica all’arancia…
Un po’ di storia…
A questo animale gli etruschi attribuivano il significato dell’impossibilità di affondare nelle acque che scorrono. Appartiene alla selvaggina, per cui gli uomini la cacciavano con l’arco, mentre le donne e i bambini con le reti. Agli etruschi piaceva molto cacciare questo animale perché la caccia in palude offriva all’uomo etrusco la sensazione e il desiderio di preda uniti al senso di dominio che poteva esercitare sulla natura.
Era considerato, inoltre, simbolo di fedeltà coniugale, infatti era sempre presente nei banchetti nuziali.
Infine, era un animale ben augurale per il viaggio verso l’oltretomba: i parente del defunto facevano dipingere sulla tomba delle scene di anatre, con l’augurio che l’anima del morto potesse valicare senza timore le acque occidentali per giungere all’altra sponda con la stessa sicurezza di questo animale.
Ringrazio Clotilde Vesco per le informazioni.
Lascia un commento