
Come funziona il cervello? Introduzione alla depressione.
Prima di introdurre l’argomento della depressione è necessario comprendere come funziona il cervello. Infatti non si può comprendere il dramma della depressiona se non si parte dall’inizio.
Il cervello è un organo come tutti gli altri e proprio come tutti gli altri merita tutto il nostro rispetto. E’ ancora in uso la cattiva abitudine di considerare le malattie mentali inferiori rispetto alle malattie fisiche. Non è così e per capirlo occorre comprendere…
Come funziona il cervello:
Come dicevo, il cervello è un organo, composto da cellule (i neuroni e le cellule gliali) la cui attività è un insieme di funzioni complesse e funzioni semplici. La parte più raffinata del cervello è quella che riguarda il pensiero cosciente, attività che prevede una rete fittissima di collegamenti tra sistemi neuronali.
Per comprendere come funziona il cervello, occorre far riferimento a due concetti: complessità e variabilità. Infatti, ogni neurone presenta una grande variabilità e complessità genetica, strutturale e funzionale. Inoltre, variabili sono le sinapsi (collegamenti tra cellule) e i circuiti (cioè l’organizzazione in gruppi funzionali omogenei).
Pensa che i neuroni sono oltre 100 miliardi e le sinapsi sono migliaia per ogni neurone… Per darti un termine di paragone: le cellule del fegato sono “solo” 100 milioni…
Altra variabile del cervello è la plasticità neuronale, ovvero la capacità delle sinapsi e dei circuiti neuronali a modificarsi sulla base di prestazioni richieste da particolari attività come lo studio, il lavoro o da mutamenti ambientali.
I neuroni “parlano” tra loro, cioè si scambiano informazioni in un linguaggio CHIMICO, che gli esperti e gli specialisti ad oggi conoscono solo in parte (circa 50 voci). I neurotrasmettitori di cui si parla, infatti, sono sostanze chimiche.
Queste sostanze trsmettono i messaggi tra le cellule stabilendo dei contatti con i recettori. Questi sono formati da proteine inserite nella membrana che avvolge la cellula.
Quindi, il neurotrasmettitore (sostanza chimica) stimola il recettore e da qui parte una cascata di reazioni chimiche all’interno della cellula che comunica alle altre le relative informazioni.
E’ proprio su questa chimica che gli psichiatri oggi riescono ad intervenire e a curare. Quando la comunicazione si guasta, si procede con l’intervento artificiale (psicofarmaco o elettroshock) che va a risolvere l’errore di comunicazione.
Le reazioni emotive come gioia, ansia e anche la depressione dipendono dal funzionamento dei circuiti neuronali esatamente come il pensiero cosciente.
C’è ancora tanto da scoprire su come funziona il cervello, anche perché si sta parlando di cervelli che studiano se stessi, ma la scienza ha fatto davvero molti progressi.
Ho introdotto l’argomento, in seguito parleremo della depressione e, in particolare, del disturbo di cui soffrono le neomamme: la depressione post-partum.
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Beatrice
Fonte: Serena Zoli a colloquio con Giovanni B. Cassano “E liberaci dal male oscuro” TEA ed., Milano 1993
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