
Basilico, la pianta regale.
Ocimum Basilicum: Ocimum deriva da Okimon, il nome greco della specie di piante cui appartiene il basilico. Basilicum significa “regale”.
Basileus, infatti, in greco, significa “re”, il Basileus era il re di Costantinopoli. Quindi, possiamo affermare che il basilico è il re dell’orto.
Basilico, la pianta regale.
Era considerata pianta nobile dai Greci, che ne regolavano la raccolta secondo un vero e proprio rituale: si doveva purificare la mano destra, aspergendola tramite un ramo di quercia con acqua di tre fonti diverse; si doveva indossare abiti candidi e non avere contatti con esseri considerati impuri. In Egitto il basilico, oltre che come condimento, veniva utilizzato come componente del balsamo per la mummificazione. Anche nella cucina dell’Antica Roma veniva utilizzato il basilico (citato, peraltro, da Apicio in una ricetta con i piselli). Nel Medioevo si attribuirono a questa pianta proprietà magiche.
E’ una pianta erbacea, appartenente alla famiglia delle Labiate. Ha fusto eretto, con foglie opposte di colore verde vivo sulla parte superiore e verde-grigio su quella inferiore; i fiori sono piccoli e bianchi. Emana un profumo intenso e caratteristico. Può essere coltivato sia a terra che nei vasi.
Come disse Pierandrea Mattioli, naturalista senese del Cinquecento, “poche sono quelle case, massimamente nelle città, che non abbiano, la state, il basilico in su le finestre”. Infatti il basilico è una pianta che ama la bella stagione e teme il freddo. Occorre annaffiarla tutti i giorni.
Le foglie possono essere consumate fresche, tagliuzzate con le mani, non con il coltello oppure possono essere essiccate in un luogo ventilato e all’ombra per poi essere conservati in recipienti di vetro o porcellana. Mio suocero le conservava in freezer, disposte in piccoli strati avvolti in una stagnola.
Utilizzo in cucina: se si parla di basilico, la prima cosa che viene in mente è il Pesto alla Genovese, ottenuto pestando in un mortaio tanto basilico (quello a foglia media), olio evo, pecorino sardo, qualche spicchio di aglio e pinoli. Simile al Pesto alla Genovese c’è il Pistou Provenzale, che, da buon francese, vede invertite le dosi dell’aglio rispetto al basilico. Buonissimo è anche l’olio (o anche l’aceto) aromatizzato al basilico.
Utilizzo a scopo curativo (solo previo parere medico): L’infuso di questa pianta lo si può frizionare sul cuoio capelluto come rimedio contro la caduta dei capelli. Bevuto, invece, è un ottimo energetico. Lo si può anche utilizzare come collutorio, contro le infiammazioni della bocca. Se si aggiunge un po’ di succo di limone, lo si può utilizzare per calmare gli spasmi gastrici.
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Fonti:
“L’erbario in tavola”, Coop.
Giorgio Batini, “Il verde in cucina”, ed. Bonechi, Firenze 2001
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