
Come interpretare i disegni dei nostri bambini piccoli artisti
I bambini molto spesso rappresentano, nei loro disegni, delle case. Sulla base dei loro disegni, è possibile capire alcuni aspetti della loro personalità. A parlarcene non è una psicologa ma… una designer, Denise di Habitissimo, che è rimasta così colpita dal fatto che le abitazioni sono spesso raffigurate nei disegni dei bambini da voler scrivere questo bellissimo e affascinante guest post.
Come interpretare i disegni dei nostri bambini piccoli artisti
Chiunque abbia a che fare con i bambini sa che, senza dubbio, una delle loro attività preferite è il disegno: sono sufficienti un foglio bianco e alcuni colori per dare sfogo alla loro creatività!
D’altro canto, chi potrebbe essere più estroso di loro?
Oltre ad essere un’attività divertente, il disegno rappresenta per i bambini un momento di relax e di espressione della loro quotidianità.
Lasciando viaggiare libera la propria mente, il frutto creativo prodotto da matite colorate e pastelli è molto più di un semplice scarabocchio.
Facendosi guidare da esperienze personali e stati d’animo, il disegno diventa una vera e propria manifestazione della personalità del bambino.
Sono diversi gli psicologi che hanno ampiamente studiato lo sviluppo grafico infantile come, solo per citarne alcuni, Winnicott, Kellogg e Piaget.
Tutti questi studiosi sono concordi nell’affermare che il bambino, quando disegna, non ha come finalità il rappresentare la realtà per quella che è ma per come lui la percepisce.
Prendendo spunto dal proprio vissuto quotidiano, anche le loro espressioni creative hanno come soggetti elementi semplici come gli alberi, il sole, figure umane e, soprattutto, case.
Ed è proprio sui disegni rappresentanti le case che vogliamo soffermarci oggi!
La casa, reale o immaginaria, simboleggia il luogo dell’accoglienza per eccellenza.
Ci sono alcuni elementi presenti nei disegni raffiguranti le case che possono aiutarci a capire qualcosa in più sul loro autore.
Il primo punto su cui possiamo soffermarci è la dimensione della casa: se questa è grande e spaziosa potrebbe indicare un bambino spontaneo e sereno, se al contrario è piccola e disegnata in un angolo del foglio probabilmente il piccolo artista sarà un bambino timido.
Se le porte e le finestre disegnate sono chiuse potrebbe essere sintomo di un ambiente familiare troppo protettivo, mentre se sono aperte ci troviamo di fronte ad un bambino estroverso e curioso.
Un bimbo sereno tenderà a disegnare una casa grande, con le finestre aperte e magari arricchirà il disegno con un sole e degli alberi rigogliosi lontani dalla casa.
Un bambino introverso e timido invece sarà portato a disegnare una casa piccola, con un tetto non proporzionato, con alberi intorno ad essa. Probabilmente sceglierà anche pochi colori di tonalità tenue.
È anche interessante notare che nella raffigurazione della casa si possono distinguere varie fasi che vanno di pari passo con l’età evolutiva del bambino.
A quattro anni, infatti, il disegno è composto da tratti estremamente semplici: un quadrato per rappresentare la casa e un triangolo per il tetto.
Intorno ai sei anni il disegno della casa comincia ad arricchirsi di particolari: compaiono così porte e finestre.
Infine, verso i sette anni, l’abitazione disegnata è integrata in un paesaggio carico di altri elementi come, ad esempio, alberi, sentieri e fiori.
Qualunque sia il modo di disegnare di vostro figlio, comunque, una cosa vogliamo ricordarvela: lasciatelo libero di esprimersi come meglio crede!
Dai un’occhiata all’ultimo disegno fatto da tuo figlio! Raffigura una casa? Com’è? Scrivilo nei commenti!
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