
La bottiglia si veste di nuovo.
Con la fine dell’estate, torna anche la voglia di avere amici a cena o accettare il loro invito a casa loro. Uno degli oggetti che non può mancare a tavola è la bottiglia di vino. Ecco un’idea creativa per rendere la bottiglia ancora più bella da portare in dono ai padroni di casa o da servire sulla nostra tavola se si hanno ospiti.
La bottiglia si veste di nuovo
Andremo a sostituire il banalissimo sacchetto di carta con un vestitino in stile furoshiki giapponese.
Puoi scegliere un normalissimo canovaccio oppure del tessuto purché siano morbidi.
Dato che io, al momento, mi trovo in Sardegna, ho pensato di portare in dono ai miei ospiti immaginari una bottiglia di mirto rivestita con un tradizionale canovaccio della Sardegna, di quelli che trovi in tutti i negozi di souvenir dell’isola.
Altrimenti, puoi pensare di creare un vestitino personalizzato, utilizzando dell’inchiostro adatto per i tessuti, in modo che non se ne vada con il lavaggio in lavatrice, e dei tappi di sughero che faranno da timbri. O ancora, puoi utilizzare come timbri la parte metallica del tappo di Champagne, quella che riporta la marca del pregiatissimo vino oppure puoi divertiti con i bambini a creare un vestitino ricco di colori e disegni.
Il vestitino della bottiglia sarà un ulteriore regalo da lasciare ai padroni di casa in ricordo della bella serata trascorsa insieme.
Allo stesso modo, puoi rivestire la bottiglia di vino anche se a ospitare sei tu. Il tocco chic della bottiglia lascerà gli ospiti a bocca aperta.
Per realizzare il vestitino, basterà piegare il canovaccio a metà lungo il lato maggiore, infilare al suo interno, nel punto centrale, la bottiglia, riunire le estremità e annodarle tra loro, stringendo all’interno la bottiglia.
Ti è piaciuta questa idea? Scrivilo nei commenti!
Dedico questo articolo alla mia amica Miyako, cuoca dell’Enoteca Luce di Firenze, che, come la bottiglia vestita con furoshiki, è l’esempio migliore di sodalizio perfetto tra cultura giapponese e tradizione enologica fiorentina.
Fonte: articolo “La bottiglia si veste di nuovo”, FiorFiore in Cucina, Settembre 2017
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