
Raffreddore non ti temo.
Jessika del blog Prima Parola mamma oggi ci offre qualche consiglio sul mal di stagione più comune: il raffreddore.
Ogni anno arriva lui: il temutissimo raffreddore. E non se ne va fino al prossimo Giugno, il maledetto e sgradito ospite che tutti gli anni si auto-invita. Cosa fare allora per cacciarlo via dal nasino dei nostri bambini? Ecco i consigli di Jessika:
Raffreddore non ti temo.
Ottobre è il mese dell’autunno, i colori della natura si tingono di rosso giallo e marrone, l’odore delle castagne al forno, profuma la cucina di buono, dai rami cadono le foglie e…il naso di tua figlia incominciare a colare! Uno, due e tre starnuti.. Eccolo, ci risiamo. E’ tornato il raffreddore.
Incominci a pensare a chi possa ave trasmesso i microbi alla bambina. “La nonna ieri aveva un po’ di tosse? No, sarà stato il colpo d’aria preso al parco? O forse sarà stato il cuginetto che va all’asilo nido, si senz’altro lui.” Ma nel frattempo che ti immedesimi in un investigatore segreto, cercando di trovare il colpevole infetto, prepari mentalmente la lista delle cose da comprare in farmacia, come terapia per la piccola che peggiora ora dopo ora. Maniacalmente incominci a controllare il colore e la densità del “moccio” per capire quanto è “grave”o meno la situazione. Innanzitutto, prendi le gocce di fisiologica da spruzzare nelle narici per far ammorbidire il muco ( io uso la siringa senza ago ovviamente. Questa, crea un effetto turbina all’interno della narice per cui ha una azione più efficace e rapida . In questo modo mia figlia non ha il tempo di dimenarsi. Questa pratica l’ho dovuta imparare purtroppo, a nostre spese, all’ospedale Bambin Gesù di Roma. Quindi assicuro sull’uso corretto e non dannoso) per poi, adesso arriva il bello, prendere l’aspiratore nasale, diventato il tuo migliore amico ormai e il peggior nemico di tua figlia. Alla sola vista di quel piccolo arnese, lei , la tua piccola, tenera bimba congestionata dagli occhi lucidi e a pesce lesso, diventa una scimmia urlatrice che gli strilli raggiungono anche i passeggeri del volo charter che sta sorvolando casa tua… Con la pazienza e un sorriso isterico, sembri posseduta da Cristina D’avena, alla sua milionesima volta che canta la sigla di Kiss Me Licia, avvilita tenti di farle un semplice lavaggio nasale con il rinowash e chiami qualcuno che ti aiuti a reggere la “belva”. Nel frattempo i nonni, stanno arrivando con la loro “terapia”: miele per la gola, tachipirina per la febbre che verrà nella nottata – loro lo sanno- , asciugamani di cotone e lino, come se stessero per avvolgerci l’imperatore bambino, il “vics” per liberare il naso, e in un ultimo ma non meno importante, il pollo per fare il brodino che è “sostanzioso”.
Il raffreddore non è pericoloso se non si tramuta in otite o bronchite, ma è davvero fastidioso. Lo è per gli adulti, figuriamoci per i piccoli. Il lato positivo è che quando stanno male sembra quasi doveroso farli dormire con te nel lettone e ti godi quelle poche ore di sonno abbracciati, senza sensi di colpa. E’ tutto giustificato.
E gli esperti cosa dicono dell’influenza dei più piccoli? Ecco, sono concordi che, i bimbi che soffrono di raffreddore frequenti, stimolano il sistema immunitario rendendolo più forte. Infatti quelli che si ammaleranno all’asilo nido, saranno meno soggetti ad infezioni quando andranno a scuola.
Non c’e’ soluzione al raffreddore. Il modo migliore per prevenire qualsiasi infezione è lavarsi bene le mani, con acqua calda e sapone per almeno dieci secondi e molto importante, bere tanta acqua per reidratare i liquidi persi dopo la febbre o/e diarrea.
La primavera e l’autunno sono stagioni variabili che mettono in difficoltà tutti i genitori nel vestire adeguatamente i figli per evitare i tanti odiati malanni di stagione. Che abbigliamento usare sapendo che all’alba si ghiaccerà, a mezzogiorno si potrebbe tornare a mare, il pomeriggio arriva il temporale con raffiche di vento e la sera i calzini stringono il pantalone del pigiama per non farlo alzare fin su le ginocchia, durante la nottata che si prospetta freddissima? Il segreto è vestire i piccoli a “ cipolla”: strati leggeri da aggiungere o togliere in base alla temperatura esterna o interna. Dopo i primi sei mesi di vita, i neonati avvertono il caldo e il freddo come noi adulti. Quindi basta un rapido controllo a braccia, gambe e collo, (mani e piedi di solito sono spesso freddi) per sapere come stanno.Fortunatamente, il raffreddore dura dai tre ai dieci giorni, di cui quattro giorni sono davvero critici perché è il periodo di incubazione dell’infezione. Quindi mamme, fate un sospiro di sollievo. Sarà così per altri cinque mesi almeno. Rassegnatevi con la frase di circostanza più comune: “E’ un periodo, sta girando, tutti stanno male così”. Mamme, dichiaro ufficialmente aperta la stagione del raffreddore!
Grazie a Jessika per i preziosi consigli. Tu cosa fai per alleviare i sintomi da raffreddore al tuo bambino? Scrivilo nei commenti!
E, se ti va di approfondire l’argomento, ecco altri preziosi consigli scritti apposta per te:
- Finito il raffreddore iniziano le vacanze: non tutto è rose e fiori, come dice Lavinia…
- Tra poco è Natale: come lo affrontiamo noi mamme?
- Ricordati che il gioco all’aria aperta giova molto alla salute di tuo figlio.
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