
Salvia, la pianta della salute
Salvia deriva dal latino “Salvus”, cioè “sano”, mentre “salus” significa salute. Officinalis significa che era usata nelle antiche farmacie.
Salvia, la pianta della salute
Conosciuta da sempre come pianta salutare e dalle virtù cosmetiche, tra cui quella di rendere i denti bianchissimi. Secondo un detto latino “perché un uomo dovrebbe morire, quando la salvia cresce nel suo giardino?”. Come per il basilico, anche per la salvia, in epoca romana, era previsto un rituale di raccolta, senza oggetti di ferro, indossando abiti candidi e a piedi scalzi e ben lavati. Era usatissima a scopo curativo e cosmetico ma molto meno in cucina, dove avrà il suo trionfo nel XII sec. grazie alla Scuola Salernitana (la scuola medica medievale) e Arnaldo da Villanova, medico alchimista che la definisce condimento, suggerendo di utilizzarla per farcire oche e porchette da fare arrosto. Nel corso della storia, comunque, la salvia è stata considerata più un medicinale che un condimento, solo negli ultimi secoli è diventata uno degli odori più tipici della tradizione italiana.
E’ un arbusto sempreverde aromatico, appartenente alla famiglia delle Labiate. Le radici sono ramificate e legnosi, come i fusti alla base, pelosi, di colore bianco cenere. Le foglie sono opposte, ovali, quelle inferiori con gambo, quelle superiori di solito senza, vellutate nella pagina superiore, di colore verde cenere e fortemente aromatiche. I fiori sono di colore azzurro-violetto e formano una spiga terminale. Il frutto contiene un solo seme.
Ha proprietà digestive, balsamiche, antiinfiammatorie, antisettiche, astringenti, toniche, diuretiche, emostatiche, antisudorifere.
Utilizzo in cucina: come aroma per preparare battutini, specie se unita ad aglio e rosmarino, come base per legumi, pesce o carne. Di ricette ne esistono tantissime… Inoltre si possono preparare olio o aceto o anche burro aromatizzati alla salvia. In Toscana, quando le piantine di salvia sono belle floride, prepariamo la salvia fritta, con una pastella di farina e birra.
Utilizzo a scopo curativo (solo previo parere medico): contro l’alito cattivo, si può masticare una foglia di salvia a lungo. Se unita al miele, è un ottimo espettorante. Contro le infiammazioni del cavo orale, soprattutto la tosse, si può bere un decotto di salvia. Il decotto può essere utilizzato anche contro le infiammazioni delle gengive, facendo dei gargarismi. In ogni caso, attenzione alle dosi perché anche la salvia, come il prezzemolo, in grandi quantità può essere tossica, quindi consulta sempre un medico prima dell’utilizzo. Unita allo shampoo aiuta a rafforzare i capelli, prevenendone la caduta e a contrastare la forfora. La salvia ha anche la proprietà di regolare la sudorazione, per questo è molto utilizzata nei deodoranti. Se vuoi rilassarti, puoi immergenti in un bagno di salvia, rosmarino timo e lavanda (che puoi mettere in un sacchetto di lino o di cotone, immerso nell’acqua).
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Fonti:
“L’erbario in tavola”, Coop.
Giorgio Batini, “Il verde in cucina”, ed. Bonechi, Firenze 2001
Cecilia Lattari, “Erbette dell’Appennino”, Editoriale Programma, Treviso 2019
Franco Lodini, “Erbe selvatiche”, Giunti ed., Firenze 2018
Natura in tavola: “Le Erbe Aromatiche selvatiche” Debatte ed., Livorno 2009
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